giovedì 29 novembre 2007

And the winner is...? huh?



Secondo la Farnesina, in Libano si potrebbe avvicinare un accordo sul nome del capo dell'esercito come nuovo presidente della Repubblica al posto di Emile Lahoud: il nome del generale Michel Suleiman da tempo era uno di quelli tenuti in considerazione come possibili "riserve" in caso di crisi tra la maggioranza anti-siriana e la minoranza vicina a Damasco.

Il nome di Suleiman era già stato ventilato come candidato di compromesso prima dell'estate, e si era anche parlato di una sua visita a Roma. Per votarlo i deputati libanesi però dovranno prima cambiare la Costituzione, perché come capo delle forze armate Suleiman rientra fra i funzionari pubblici di "categoria A" che possono diventare presidenti solo due anni dopo aver lasciato il servizio. Il Parlamento libanese si dovrebbe riunire prima per cambiare la Costituzione e poi per votare il presidente", dice un diplomatico italiano che segue la trattativa.

Nelle prossime ore, dopo il via libera della maggioranza antisiriana, dovrebbe arrivare anche l'assenso dell'opposizione. Secondo fonti del Ministero degli Esteri italiano l'opposizione sarebbe già d'accordo sul nome di Suleiman, ma forse l'intesa non riuscirà ad essere formalizzata in tempo per l'elezione fissata per domani.

Suleiman, 59 anni, guida l'esercito dal 1998, ed è cristiano maronita, la confessione cui è affidata la presidenza secondo la tradizionale ripartizione degli incarichi istituzionali in Libano. E' una personalità popolare, che ha saputo mantenersi neutrale durante il duro scontro politico che da un anno divide la maggioranza antisiriana del governo di Fuad Siniora dall'opposizione guidata dagli sciiti del partito Hezbollah vicino a Damasco. E' stato molto vicino alla Siria, ma ha fama di maggiore indipendenza rispetto ai suoi predecessori.

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